19/11/09

Il gene della felicità

Se esistesse un gene della felicità io non lo vorrei. Magari mi impegnerei a cercarlo, anni e anni di ricerca. Un calcolatore col fumo che esce dalle prese d'aria, bit che scorrono su uno schermo, anzi non bit ma proteine. Una cosa più o meno come matrix, ma con le iniziali delle proteine GTCA.
brrrup brrrup. Li senti i bus che trasferiscono informazioni?
Sullo sfondo un sacco di gente triste nelle gabbiette.
Ma no dai scherzo, gente triste coi camici, e le dita incrociate.
brrrup brrup.
E poi alla fine la risposta, io premo invio, e la gente triste sorride.
Il gene viene sintetizzato in una provetta, trasferito in una siringa, distribuito nelle asl.
Prima gli anziani, gli altri hanno più tempo. Viene stabilito un protocollo di felicitazione onde evitare ondate di panico. Ognuno avrà la sua dose, e in effetti ricorda un po' la polverina di Pollon ( "sembra talco eccetera eccetera" )
Io non me lo inietto, non ho mai voluto neanche la vaccinazione dell'influenza figurati, però mi intervistano alla tele coi capelli in disordine e le occhiaie ma senza ragione, in realtà erano anni che il calcolatore calcolava io passavo di lì ogni tanto senza pretese, tra un Farmville e PetSociety. Quella della televisione mi fa un sacco di domande, per esempio cosa mi rende felice e io rispondo che insomma ci sono delle cose però ognuno ha le sue, almeno fin'ora perchè adesso c'è il mio gene; e poi lei vuole sapere cosa cercherò adesso, ma io non lo so: cioè si sa che tutti cercano la felicità, e io l'ho trovata, per tutti, e forse sono loro a dover cercare qualcosa per me.
Ecco io magari se fosse possibile vorrei una conchiglia gigante.
La giornalista mi guarda allibita.
Nle mondo tutte le persone che entrano negli ambulatori con la smorfia escono col sorriso ( come quel video degli Skunk Anansie: Lately ) e poi c'è chi dice "Che bello ora saremo tutti felici" e però poi ...
e adesso che siamo felici cazzo si fa?
Mario dice "Io sono felice non mi serve andare al lavoro"
Franco "Beh dai cerchiamo di stare felici assieme a casa"
Luisa si alza al mattino "Grazie Mario di avermi preparato la colazione ma sarei felice lo stesso, anche senza le crepes alla nutella" e Mario il giorno dopo non fa neanche la colazione a Luisa.
Ma io avevo già risolto la situazione, in quella siringa c'è solo soluzione salina.
Non ve lo meritavate il gene, avete osato sorridere.

18/11/09

Perdo pezzi

Ieri ho espulso l'anima.
Oggi sto molto meglio perchè, cari amici miei, in questi anni bui si sta meglio senza l'anima.

09/11/09

Non puoi capire

Ma se non posso capire, che cosa me lo dici a fare?

Avevo odio

I professori si lamentano che la gente usa i bigliettini e copia e poi minchia ti mettono quelle domande lì che è impossibile che le sai a memoria.
La prossima volta li faccio anche io, mi tatuo il file system di Unix sul polpaccio, tanto poi si può cancellare col laser.
Con questi pensieri mi sono addormentata sul divano e quando mi sono svegliata avevo caldissimo però avevo le ditina dei piedi congelati.
Però ci pensi... solo a una delle dita hanno dato il nome. A Lui. Il pollicione. In termini ufficiali Alluce. Le altre si chiamano secondo terzo quarto quinto. Anche un imperatore si chiamava Quinto. E poi questa ambiguità, il dito, le dita, i diti? la dita?, cioè ma che cazzo si sono fumati quel giorno che dovevano dare i nomi?
Una volta mi sono fratturata l'ultimo dito del piedi, l'imperatore, sulla lastra c'era scritto: Frattura del quinto. A me viene in mente il finanziamento: la cessione del quinto, onestamente.
Apparte questo, quando le dita erano fredde, ma solo quelle senza nome cioè 1 < dita < 6, io avevo Odio.

04/11/09

Ambiguità dei termini

Da quando è possibile utilizzare la parola "telespettatori" in sostituzione alla parola "cittadini"?