30/09/09

Verba volant

E' successo quando sono tornata dalle vacanze.
Entravo nel salotto, che a casa mia chiamiamo sala perchè salotto è un po borghese mentre sala è molto più umile e proletario.
Dicevo che ero in sala per sistemare i libri letti durante il viaggio, ben tre libri di cui uno a fumetti che quindi vale metà, e tra me e me pensavo a quale sarebbe stata la prossima lettura quando a un certo punto un baccano inimmaginabile mi ha sommerso.
Mi sono trovata a dire con un tono di voce molto più alto del normale (anche se il normale in casa mia metterebbe a suo agio un sordo) "Cosa succede?"
Mia madre ha alzato gli occhi dai suoi giornali di pettegolezzi e mi guardava da sopra agli occhiali. Perchè diavolo fanno tutti così io mi chiedo, forse oltre una certa età gli mettono i pesi sulla montatura?
Comunque era evidente che non era per nulla turbata, mentre nella mia testa un milione di voci... vociavano appunto. Che mia madre fosse sorda? Ah beh sul cane ci posso scommettere, non alzerebbe la testa dalla cuccia neanche se scuotessi un pacchetto di Smarties vicino al suo orecchio.
Ma invece no, mio padre tranquillamente consultava il televideo.
"Devo essere pazza"
Scossa e risentita dell'essere impazzita da sola mi sono seduta imbronciata con questo caos che mi infestava le orecchie, ma anzi no, la mente.
Se il gentile lettore ha presente quella canzone di Regina Spektor che dice "I hear in my mind, all of these voices" direi che rende l'idea, io prima me lo immaginavo proprio così.
Improvvisamente ho pensato BASTAAA! Ma proprio così tutto maiuscolo.
E si fece silenzio.
"Uno per volta per cortesia"
Si consultarono.
E uno inizio'
"Dorothy abitava in mezzo alle grandi praterie del Kansas, con lo zio Henry..."
"Fermi, fermi tutti"
Sopra la mia testa la collezione Evergreen se ne stava tutta in fila, così come lo era stata negli ultimi 20 anni.
I verdi, i rossi e i blu. Alcuni più consumanti, altri nuovi di zecca.
Quella storia la conoscevo bene, così presi il Meraviglioso Mago di Oz e lo sfogliai.
"Dorothy abitava in mezzo alle grandi praterie del Kansas, con lo zio Henry..."
L'ultima volta che l'avevo preso in mano le pagine non erano così gialle, ma stavo notando con sorpresa le illustrazioni di cui mi ero dimenticata. Il leone e lo spaventa passeri li fanno sempre allo stesso modo, in tutti i libri.
"Questo libro l'ho già letto" ho pensato e subito sentii un altra storia schiarirsi la voce.
"Italo Calvino, una delle voci migliori della nostra letteratura..."
"Sarebbe possibile saltare il prologo, grazie"
"15 prima parte altri qfwfq, 17 la molle luna, 29 l'origine degli uccelli"
"Alt alt, sei già all'indice!"
"Ehm ehm"
"Inizia dal primo, dal primo racconto"
"La molle luna. Secondo i calcoli..."
Intanto scorrevo il dito cercando quale fosse il libro, poi dissi
"Che nessuno ci resti male, prendo lui."
I miei genitori mi guardarono allibiti
"Ti senti bene?"
"Te lo dico quando ho finito di leggere questo"

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