02/10/09

Metodi computazionali per il voto elettorale

Incrociando le mie idee sull'intelligenza artificiale e sull'ultima puntata di Anno zero ho infagottato una specie di teoria su come dovremmo istruire un calcolatore per farci dire chi dobbiamo votare.
E' abbastanza noto che i politici in televisione spesso fanno un op op op che gli permette di sviare dalle domande scomode del tipo :
- Deputato Caccamo, perchè ha votato per aumentare i finanziamenti ai partiti? -
- Il vero problema è che i nostri colleghi dello schieramento opposto non si presentano alla camera -
E' abbastanza frequente che l'intervistatore o il conduttore non si dia troppa pena di prendere a calci nel culo l'interessato.
Dunque io posso stimare con un'altissima probabilità di aver preso un punto debole dello schieramento dell'intervistato. Comunque sia il tizio non ha risposto quindi non lo voto, e il mio agente non farà altro che analizzare l'attinenza della risposta con la domanda e dare un voto negativo.
Maurizio Mascella Belpietro non è esattamente un mago della manovra di sviamento, non cerca nemmeno di dare una parvenza di collegamento tra la domanda e la risposta, per esempio ieri:
Santoro: "Quindi Veronica Lario aveva un po' ragione a denunciare l'harem .... blalblalba?"
Mascella : "Ma la signorina adesso che lavoro fa?"
In questo caso visto che la risposta arriva come domanda, il nostro agente sarà istruito per bannare con assolutezza il partito sostenuto dalla persona.
E poi si potrà sempre mettere un'analisi del tono di voce, per esempio la pazza presidente della Giovane Italia (a me ricorda un po' una roba anni 20, e a voi? ) che ieri sera urlava come una macchinetta senza che nessuno gli spaccasse la testa sulla sbarra non avrebbe dei grandi punteggi sul mio programma.
Insomma questo per dire che sarebbe più facile spiegare a un computer che ci sono i FARABUTTI piuttosto che al 30/40% degli italiani.

Nessun commento: